Chiesette lungo il sentiero del Castello S. Niceto

Descrizione

Già lungo il sentiero, approssimandosi ai piedi del castello, si incontrano i resti di alcune chiesette. La prima che noterete (se la vegetazione spontanea è stata tagliata), sulla sinistra ed in posizione più elevata rispetto al piano del sentiero, è quella di sant’Antonio del sec. XIV. Le sue dimensioni, 5×7 m circa, riconducono ad un rettangolo aureo. La parete absidale presenta sia l’abside centrale estradossata, con arco leggermente ogivato, sia le absidiole laterali, incorporate nello spessore della muratura, in funzione di prothesis e diaconicòn. Tracce di colore su diversi punti delle pareti lasciano intendere che la chiesa fosse completamente affrescata.
Nella prothesis è possibile leggere la figura di sant’Antonio. Proseguendo il cammino, dopo poche decine di metri, una apertura sulla destra a lato di una casetta, accede ad un piccolo pianoro. È questa l’area dell’antico abitato di San Niceto: sopra un cumulo di pietre, frutto del crollo della chiesa, è possibile intravedere la traccia dell’abside della chiesa di san Pantaleone, databile al XIII secolo.
Al termine del sentiero, dove questo confluisce nella stradina che accede al castello, si trova la chiesetta intitolata, probabilmente, a san Nicola della Porta. Attribuibile al IX secolo è anch’essa di dimensioni modeste, con larghezza interna di poco inferiore ai 6 m, ed è visibile solamente per i resti di brani murari tutti appartenenti alla zona absidale. Di rilievo è la presenza di un tratto di muro a separazione della navata dal santuario.
A pochi passi da essa, all’inizio della stradina che sale al castello, si trovano i resti della chiesa di santa Maria Annunziata, attribuibili ai secoli XIII/XIV, di dimensioni notevolmente superiori a quelle delle altre chiesette del territorio, misurava, infatti, 18 x 7 m circa (misure interne).
I muri ancora visibili sono i due cantonali della parete occidentale, in cui si trovava l’ingresso, e quelli relativi alla parete orientale la cui abside, ormai crollata, presenta, al suo interno, una deisis evanescente e, all’esterno, una decorazione a denti di sega.
Siamo ora giunti al castello, imponenti mura di cinta lo cingono da ogni lato eccetto quello di sudovest crollato forse in seguito al terremoto del 1783. Ha, come tanti siti medievali, la conformazione di una nave con la parte aguzza verso la marina. Costruito in età bizantina aveva il compito, insieme all’altra fortificazione di Calanna, di difendere il territorio e la città di Reggio dalle incursioni arabe nel secolo X e XI. In epoca normanna il maniero ebbe diversi interventi e altri ancora in età sveva: essi si possono notare soprattutto nella parte centrale della spianata, dove un muro di sbarramento costituente una seconda linea di difesa protegge il mastio. La torre centrale con scarpata obliqua conserva il serbatoio idrico e ciò attesta come gli occupanti del castello fossero attrezzati per resistere a lunghi assedi. Nella parte del settore Nord della cinta muraria, che si rivolge verso Reggio, si nota un torrione che probabilmente difendeva una via d’accesso secondaria. Non ne conosciamo il nome ma ritroviamo un’affinità con la vicina Motta Sant’Agata e con tante nostre antiche città medievali dove vi era un’entrata principale rivolta verso l’interno detta porta di terra ed un’altra porta che si trovava nelle scarpate laterali o proprio nella scarpata prospiciente il mare che era denominata appunto porta di mare. All’interno della fortificazione, a nord del mastio ed in prossimità del palazzo settentrionale, si può osservare la chiesetta di san Niceto, attribuibile al IX secolo. È di dimensioni modeste e la sua forma è tendente al rettangolo, di circa 6,5×4,5 m, con ingresso a mezzogiorno e abside estradossata.
L’altezza dei brani murari non consente di stabilire la presenza, nella parede absidale, di absidiole in funzione di prothesis e diaconicòn.

La descrizione della Chiesa è di Sebastiano Maria Venoso tratta da Portpàtima a cura di Alfonso Picone Chiodo, Edizioni Apodiafazzi 2015.

LocalitaMontebello Jonico
Tipo Risorsachiese