Montebello Jonico

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Montebello Jonico è situato a 425 m s.l.m. .Il centro storico è ad impianto medievale, caratterizzato da strette viuzze e tratti costruiti a gradinate. Il paese è stato quasi interamente ricostruito dopo il terremoto del 1783, ma sono stati conservati, intatti, i ruderi degli antichi castelli medievali.

Quasi a giustificazione del suo nome, il paese gode di splendidi panorami, di grande interesse paesaggistico.

Vi operano alcuni artigiani, che lavorano il ferro battuto, e qualche pastore che produce formaggi e ricotte per il solo mercato interno.

Le produzioni locali più importanti sono cereali, frutteti, oliveti, bergamotto e vite, oltre alla presenza della pastorizia.

Una frazione importante di Montebello Jonico è Saline. Le saline, che hanno dato il nome alla frazione, appartenevano fin dal XI secolo dell’abbazia di Santa Maria di Terreti. Alla fine del IX secolo, questi stagni furono teatro del miracolo operato da Sant’Elia di Enna, il quale diede ordine al suo discepolo Daniele di gettare un salterio nell’acqua, ritrovato intonso quando questi tornò indietro a riprenderlo. Oggi nei pressi degli stagni abitati da cormorani, folaghe e persino fenicotteri c’è un porto insabbiato ed una gigantesca fabbrica non più in funzione.

IL NOME

Deriva secondo alcuni da Mons Bellus, un composto di “monte” e dell’aggettivo “bello”, nome che identifica la sua posizione geografica; secondo altri da Montis Belli, “monte della guerra”.

FRAZIONI E LOCALITÀ

Fossato Ionico, Saline Joniche, Masella, S. Elia, Stinò.

LA STORIA

Montebello, insieme alla sua frazione Fossato, furono probabilmente delle fortezze a difesa della via che collegava Reggio alla contea di Bova. Compresa nella baronia di San Niceto, fu unita, dopo la distruzione di quest’ultima, al feudo di Motta San Giovanni da cui si distaccò nel 1505 per passare prima agli Abenavoli e poi, nel 1531, ai Ruffo di Sinopoli. Acquistato nel 1549 da Giovanni Faraone di Messina, Montebello fu venduto l’anno dopo ai Guerrera che lo detennero fino 1585, quanto tornò agli Abenavoli fino al 1686. Seguirono i Lavagna, i Barone (1757), e, allo scadere del secolo, i Piromalli.

SCOPRIRE IL CENTRO STORICO

Montebello Jonico ha conservato una struttura medievale ed il centro storico è caratterizzato da viuzze e scalinate.

Nella piccola chiesa parrocchiale si conserva una delle prime opere scultoree, di matrice artistica latina, giunta nell’Area Grecanica: la Madonna della Presentazione (XV-XVI sec.), attribuita ad un ignoto scultore francese, seguace di Francesco Laureana. Tra il 14 e il 15 Agosto il borgo commemora la Morte e l’Assunzione della Madre di Dio. La sera del 14 Agosto, una processione guidata dall’icona della Madonna lascia la chiesa protopapale per sostare una notte nel cimitero. La mattina seguente è ricondotta nella sua casa, dove si celebra messa secondo il rito greco bizantino. Di notevole interesse sono, inoltre, le grotte di Lamia, in contrada San Pietro, nella frazione di Fossato. Secondo la leggenda vi trovò rifugio Lamia, amante di Zeus, punita dalla gelosia di Hera che la trasformò in un mostro, insieme alla sua unica figlia rimasta in vita: Scilla. In contrada Masella si innalzano invece le Rocche di Prastarà: rugose calcareniti abitate fin dalla Preistoria. Tra il IX e il X secolo da queste spelonche si elevarono le preghiere di Sant’Elia lo Speleota, di Sant’Elia di Enna, di Sant’Arsenio e di molti altri asceti che nella solitudine e nel silenzio cercarono Dio. Dalle grotte è possibile osservare due stagni identici, nei pressi della costa di Saline Joniche, frazione di Montebello.

Da visitare inoltre: i ruderi del Monastero di San Giovanni e Sant’Anastasio, il Castello Piromalli, le Grotte della Lamia, le Rocche di Prastarà e i laghetti naturali di Saline Joniche.