Borgo di Pietrapennata

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Il piccolo borgo di Pietrapennata a pochi km a Nord di Palizzi Superiore, deve il nome ai costoni rocciosi che lo sovrastano. La tradizione orale indica il borgo fondato dai Cavalieri di Malta, di certo prima che il piccolo centro venisse distrutto nel 1696 come ricorda un documento conservato presso gli archivi reggini. La presenza dei Cavalieri di Malta sembra potersi collegare al titolo della vicina chiesa della Madonna dell’Alica, secondo alcuni riferibile alla celebrazione della vittoria di Lepanto, del  1571. Più specificatamente si potrebbe però associare il titolo al miracolo della Madonna della Vittoria, avvenuto a Roma l’8 Maggio del 1622, giorno in cui ancora oggi si commemora la Vergine, nella chiesa dello Spirito Santo.  Qui, nel 1887 fu trasferita la scultura della Madonna dell’Alica, insieme all’intero altare, realizzato probabilmente con materiali di riutilizzo medievali, e ingentilito nel 1762 da un elegante paliotto in marmi commessi. La scultura della Madonna con Bambino, da rapportarsi alla bottega del Mazzolo, o a quella del Gagini, deve certamente datarsi agli anni della latinizzazione della diocesi bovese (1572), dal momento che una fonte Settecentesca ricorda la chiesa costruita dagli Ajerbo d’Aragona, dopo che un carro di buoi aveva miracolosamente condotto fino a questa altura la statua della Madonna dell’Alica, sbarcata sulla costa di Palizzi mentre veniva trasportata in Sicilia.

CHIESA DELLA MADONNA DELL’ ALICA

L’antico sito monastico dell’Alica si può raggiungere da un sentiero che nasce nei pressi del cimitero della piccola frazione. La strada conduce su un crinale che mostra nella sua interezza la conformazione circolare dell’estremità della Calabria, da cui è visibile anche la chiesa, adagiata sul fianco di una collina. Si tratta di un edificio a navata unica con annesso un campanile cuspidato, impreziosito da maioliche celesti, riferibili ai primi decenni del Seicento. Ai fianchi della parete meridionale emergono i resti di un portico o di un chiostro di un eremo basiliano, identificato da alcuni nel monastero di Sant’Ippolito o in una grangia di quest’ultimo.

PERSONAGGI ILLUSTRI

Pietrapennata fu oggetto delle attenzioni del paesaggista Milanese Cosomati, il quale nel Natale del 1927 pubblicò in “Illustrazione Italiana” un servizio fotografico dedicato alla Chiesa e alla bellissima Statua in marmo della stessa Beata Vergine con Bambino in braccio.

Edward Lear nel suo “Diario di un viaggio a piedi” descrive così Pietrapennata: “…Pietrapennata non ha niente di notevole, ma, dall’alto, immediatamente sopra di esso, apparve ai nostri occhi uno dei più stupendi panorami. Che spaccature isolate e straordinarie! Quale ampiezza e profondità del più denso bosco! Quali tenue e leggiadre linee all’orizzonte, con la distesa azzurra del mare e le lunghe pianure dal lato orientale dell’Italia!.. Oh, boschi rari di Pietrapennata! Io non ricordo di aver visto un posto più bello… in qualunque luogo si andrà, sarà molto difficile trovare un’altra Pietrapennata…”.