TREKKING da Bova a Roghudi Vecchio
Descrizione
Da Bova a Roghudi Vecchio
Itinerario
L’itinerario ripercorre uno dei più antichi sentieri che collegavano Bova, Roghudi e l’Aspromonte interno. Il sentiero è un’antica mulattiera che, fino alla fine degli anni settanta, veniva percorsa abitualmente dagli ultimi abitanti della vallata e del Borgo di Roghudi. Una parte della mulattiera, ancora oggi in ottimo stato è inserita tra i Siti del Progetto Segni dell’Uomo nelle Terre Alte dell’Aspromonte, realizzato dal CAI – Sezione Aspromonte di Reggio Calabria. La mulattiera attraversa terrazzamenti e lungo il suo percorso si incontrano casolari e manufatti abbandonati, testimonianze di un passato rurale importante. Percorrendo la mulattiera, per buona parte del percorso, si può osservare dall’alto l’imponente letto della Fiumara Amendolea, prima di incrociarlo e percorrerlo per circa un’ora per arrivare ai piedi del Borgo di Roghudi.
Si parte da Piazza Roma, la piazza principale di Bova, e si scende sulla strada asfaltata in direzione del Ristorante Grecanico della Cooperativa S. Leo e del Campo Sportivo e si prosegue verso i Campi di Bova. Si prosegue su questa strada, che porta ai Campi di Bova, fino in Località Mandùddhuro, sulla Via Polemo, dove si incrocia sulla sinistra un’altra strada asfaltata che scende in direzione di alcune case e che prosegue fino ad Amendolea. In prossimità della prima casa si prende, sulla destra, un sentiero ben segnalato (segnaletica bianca e rossa) in quanto fa parte del percorso Bova – Delianuova realizzato dall’Associazione GEA (Gruppo Escursionisti Aspromonte). Si segue il sentiero, che è una comoda mulattiera, evitando di svoltare a sinistra, al primo incrocio che s’incontra, in quanto si arriverebbe al Borgo di Gallicianò. Si continua a camminare e, dopo aver superato alcuni piccoli ruscelli ed un bosco di leccio, si giunge in Località Lestizzi (m 668) dove sulla sinistra sono presenti alcune case diroccate, utilizzate come ricovero per le mucche, e alcune secolari piante di ulivo. Si prosegue per un breve tratto sul sentiero, lungo la recinzione delle piante di ulivo, fino ad incontrare sulla sinistra un ovile abbandonato. Si imbocca il sentiero sulla sinistra e lo si percorre, superando grandi alberi di castagno e un ruscello, fino a giungere in Località Spartusa (671 m), riconoscibile dalle case diroccate e dalla presenza di alcuni grandi alberi di gelso. Si continua sul sentiero che scende lievemente e passa sotto gli alberi di gelso, stando attenti a non prendere la strada sterrata che sale fino ai Campi di Bova. Dopo aver superato alcune case diroccate ed un altro ruscello si giunge al Vallone Chieromandri. Superato il vallone, facendo molta attenzione a questo tratto del sentiero che attraversa un’area soggetta spesso a frane, si prosegue verso Località Tribona avendo come punto di riferimento le sue case ben visibili che si raggiungono dopo aver superato un altro ruscello. Lasciate le case si attraversa un terrazzamento con piante di ulivo e di ciliegio per poi proseguire, sulla destra, su un sentiero che conduce in Località Noi (m. 516) con i suoi terrazzamenti, le coltivazioni diffuse e i numerosi casolari e masserie. Da qui si prende la strada sterrata e la si percorre in salita, per poche decine di metri, per poi continuare a sinistra lungo il sentiero che conduce, in pochi minuti, ad un casolare abbandonato da dove è possibile osservare la Fiumara Amendolea, che scorre un centinaio di metri più a valle, e intravedere il Borgo di Roghudi Vecchio. Si lascia il casolare abbandonato, scendendo rapidamente, fino a giungere ad uno spuntone e ad una vecchia costruzione abbandonata. Si prosegue verso destra, sempre in discesa, superando una grossa cisterna abbandonata, a monte della quale è possibile rifornirsi di acqua potabile. Si prosegue fino a giungere a dei vecchi casolari, ben visibili dall’alto, situati in prossimità del greto della Fiumara Amendolea. Lasciati i casolari si scende sulla sinistra verso la Fiumara Amendolea (m 341) e, una volta raggiunto il greto, la si risale liberamente camminando per circa un’ora fino a giungere ai piedi del Borgo di Roghudi Vecchio. Da qui si risale verso il Borgo percorrendo i vicoli che portano alla piazzetta e alla piccola Chiesa.
Il percorso di ritorno a Bova è previsto con fuoristrada e furgoni. Lungo la strada asfaltata, che dal Borgo di Roghudi Vecchio sale ai Campi di Bova, si incontrano due autentici monumenti naturali, la Rocca del Drago e le Caldaie del Latte.
Partenza: Bova – Piazza Roma (820 m)
Comuni Attraversati dal Percorso: Bova, Condofuri, Roghudi
Dislivello: 245 m in salita e 500 m circa in discesa
Tempo di Percorrenza: 4 ore e 30 circa
Lunghezza del Percorso: 11,90 km
Presenza di Acqua Potabile: a Bova alla partenza; fonte di Verceo che si raggiunge con una breve deviazione quando si percorre la strada asfaltata che da Bova porta in Località Mandùddhuro; fontana in prossimità del Vallone Lestizzi; Borgo di Roghudi Vecchio.
Difficoltà: E
Arrivo: Roghudi Vecchio (527 m)
Visita i Centri Storici e i Borghi
Visita il Centro Storico di Bova
Visita il Borgo di Roghudi Vecchio
Informazioni sull’Itinerario
Itinerario a cura della Cooperativa Naturaliter
Per informazioni contattare Andrea Laurenzano (tel. 347 3046799)